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L'emergenza

Il dopo terremoto si articolò in due momenti: emergenza e ricostruzione.
Nel primo prevalse l’intervento dello Stato con tutto il suo apparato, nel secondo divenne protagonista la Regione, che delegò compiti e funzioni agli Enti locali e ai Comuni. Il soccorso e l’assistenza ai terremotati furono assegnati al Commissario straordinario con poteri eccezionali, per esercitare i quali poteva avvalersi di funzionari statali, di esercito, carabinieri, vigili del fuoco. La necessità di rapidi interventi giustificò l’aspetto autoritario del suo profilo, che tuttavia trasse immediata legittimità dall’azione concretamente svolta nel primo intervento, dal 7 maggio al 25 luglio 1976, e nel secondo, dal 15 settembre 1976 al 30 aprile 1977.
La speranza di una rapida ripresa era stata infatti cancellata dalle scosse di settembre e nel decreto n. 648 del 18 novembre 1976 si confermò la necessità di un Commissario che «anche in deroga alle norme vigenti» potesse adottare ogni provvedimento ritenuto utile e necessario. (Baiutti, G. & Micelli, F., 2016, p. 77)